Riflessioni a raccolta – 319

Mi é stato chiesto di nuovo ultimamente. Ma succede con una certa frequenza che alcuni clienti mi chiedano di aumentare il numero di fan o follower delle pagine per raggiungere o superare quello del competitor sul mercato. Qualcuno é anche disposto a investire un buon budget solo per vedere aumentare il numero.

Colgo l’occasione per ribadire un concetto che ritengo fondamentale. Fare diventare molto grande la community, solo dal punto di vista numerico, con persone che sono relativamente interessate all’attività della pagina, non produce effetti positivi. Vedremo solo un numero più alto che porterà esclusivamente ad una gratificazione effimera del cliente.

Ciò che conta davvero é avere dei follower coinvolti e interessati ai contenuti che produciamo. La fiducia che costruiamo nel tempo con queste persone, crea le condizioni ideali per far maturare in loro la predisposizione a fare acquisti. Questo rende l’uso dei social efficace per fare business.

Quindi ripeto che: è meglio avere un numero più basso di follower ma coerente con il nostro business, piuttosto che un numero elevato che non interagisce e quindi non produce nessun risultato.

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Riflessioni a raccolta – 318

Per produrre un preventivo, devo valutare caso per caso la situazione particolare.

Per cui é necessario del tempo che devo dedicare solo a te a cominciare dal primo contatto per capire cosa ti serve davvero.

Poi ho bisogno di un paio d’ore per preparare il preventivo che alla fine va riletto, ripensato, a volte anche ridiscusso e riformulato per offrirti il miglior progetto e la migliore strategia possibile.

Quindi sto parlando di almeno una mezza giornata di lavoro. Tempo sottratto ad altri progetti. E tu che fai? SPARISCI.

Basterebbe anche solo una mail con cui mi comunichi il motivo per il quale non accetti il preventivo. Pochi minuti che mi servirebbero per capire secondo il tuo parere dove ho sbagliato. Offerta poco chiara? Ho disatteso le tue aspettative? Investimento troppo alto?
O qualsiasi altra motivazione.

Almeno una risposta me la merito. Saresti una persona più educata e rispettosa del tempo e del lavoro degli altri.

A meno che sei uno di quelli che fa collezione di preventivi. E allora non stai provando a scegliere me per specifici motivi, stai cercando altro. Se è così non sei il mio cliente e ti invito a stare alla larga da me.

Beh, scusate lo sfogo ma è successo ancora una volta e davvero non sopporto questo atteggiamento. E ora buona domenica 😊 e Forza azzurri 🇮🇹!

Riflessioni a raccolta – 317

Dalla mia personale esperienza non posso che confermare e condividere il pensiero di Tom Peters.

Con i clienti, esiste solo un modo per essere sempre propositivi, innovativi e pronti ad intercettare i nuovi trend per proporre idee efficaci, capaci di sfruttare prima dei competitors le nuove opportunità.

Non bisogna odiare il cambiamento né ostacolarlo. Dobbiamo imparare ad amare il cambiamento. Solo così non sarà più un nostro nemico. Al contrario diventerà un alleato perché sarà un continuo stimolo all’innovazione.

Certo non è facile, sopratutto allinizio quando si comincia a cambiare prospettiva. Ma é una questione di abitudine mentale ad orientarsi al nuovo come ad una opportunità piuttosto che ad un altro problema da risolvere.

Riflessioni a raccolta – 316

Mi capita di incontrare potenziali clienti che mi affiderebbero la gestione dei social solo se fossi in grado di garantire la certezza che l’azienda possa vendere di più.

A me piace essere onesto e non ho nessuna voglia di vendere fumo. Io non posso garantire le vendite in alcun modo.

Il mio lavoro consiste nel costruire giorno per giorno, con pazienza e lungimiranza, una relazione forte con i clienti che nel tempo evolverà in fiducia e in disponibilità all’acquisto.

Questa é la consulenza che ti posso offrire. Se ti interessa creare una relazione forte e duratura con i clienti chiamami al mio numero personale 348.3380088.

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Ogni giorno trovi spunti di riflessione e tante novità relative a questo settore.
Ti aspetto anche di là ☺️

Riflessioni a raccolta – 314

Alcuni anni fa mi preoccupavo di piacere a tutti. Nel produrre contenuti sui miei canali social, tendevo a dire cose che potessero essere apprezzate e condivise più o meno da tutti quelli che mi leggevano e mi seguivano. Per fare questo finivo col comunicare cose più superficiali, meno approfondite e in cui non emergeva in modo chiaro la mia precisa posizione sull’argomento.

Oggi mi preoccupo meno di piacere a tutti. Cerco di conquistare la fiducia di chi apprezza le mie opinioni e la mia professionalità, esprimendo in modo netto quello che penso sugli argomenti che propongo. Inevitabilmente questo porta a diventare impopolare con alcune persone che non condividono la mia opinione. Ma non mi preoccupo più di questo, perché ho capito e anche verificato concretamente nei fatti, che molto probabilmente, chi non apprezza e non condivide quello che esprimo, non è il mio target e difficilmente é propenso a scegliermi come consulente.


Quindi si tratta di una impopolarità che non fa danni. Al contrario avvicina e rafforza la relazione e la fiducia con il potenziale cliente e allontana chi non mi sceglierebbe.

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Riflessioni a raccolta – 311

Oggi faccio un invito prima a me stesso e poi anche te. Quello di evitare di commettere un errore che in passato per me si é verificato in modo frequente anche perché alimentato dalle figure professionali che mi circondavano.

Ora mi capita meno spesso perché provo ad essere più attento e poi perché finalmente ho intorno le persone più in linea con il concetto che sto per esprimere.

Quando lavoriamo su un progetto é molto importante farlo investendo tutto il tempo necessario per esprimere al meglio la creatività e la professionalità. Però bisogna essere capaci di decidere quando é il momento di fermarsi per far partire materialmente il progetto. Perché spesso, la ricerca della perfezione, si trasforma in un’area paludosa dalla quale diventa difficile uscirne.

E allora bisogna evitare di arrivare a farsi le seghe mentali e bisogna passare all’azione. Dobbiamo produrre. Più lavoriamo, più diventiamo bravi e professionali. Poi potremo sempre intervenire per affinare il lavoro e per correggere le cose che con la concretezza dei fatti si dimostrano meno efficaci.
Ma intanto abbiamo fatto.

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L’ultimo mio progetto per la copertina del libro Manomozza

Ecco l’ultimo mio progetto di copertina per il libro “Mano Mozza” Genesi e sviluppo di una mafia pugliese. Questa volta lascio a te la libera interpretazione della grafica utilizzata per raccontare in una pagina il contenuto di questo incredibile libro. Ti invito a leggere la presentazione che segue 😊.

Barletta, anno domini 1982. L’Hotel Elios è teatro di un summit destinato a fare la storia delle mafie pugliesi.
La Puglia è un territorio strategico tanto per le cosche calabresi quanto per le famiglie siciliane e campane che si riuniscono, a nord di Bari, con l’unico scopo di fondare una nuova organizzazione criminale che controlli il mercato della droga col placet dei maggiori narcotrafficanti italiani.

Salvatore Annacondia, alias ‘manomozza’, partecipa da gregario. Ne esce da boss di una cupola mafiosa che tra la metà degli anni ‘80 e gli inizi degli anni ‘90 governerà suo malgrado le sorti della malavita pugliese. Gettando le fondamenta di un consorzio concepito su base locale ma destinato a trasformare la Puglia nel complesso laboratorio del crimine organizzato che tuttora fa da baricentro al “sistema” mafioso italiano.

E oggi, cosa resta della cupola di Annacondia? Chi ha saputo raccoglierne l’eredità?
Questo sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale delle mafie nate a nord di Bari si apre e si chiude nel sangue e nel silenzio delle vittime trasversali, dei tossicodipendenti, degli affiliati pronti a tutto pur di conquistare il territorio imponendo le rigide leggi dell’Anti-Stato.
Attraverso le verità giudiziarie cristallizzate nei maxiprocessi e le vive voci di chi la mafia la combatte ancora oggi, due giovani giornaliste ricostruiscono la genesi delle criminalità made in Puglia seguendo l’odore dei soldi sporchi della droga.

Da Trani a Barletta, da Molfetta fino alla recentissima guerra di mafia andriese, questa lunga inchiesta, al tempo anomala e potente, è un inquietante faro su un presente in cui non esistono tragedie di periferia. E su una storia criminale ancora tutta da scrivere.