Riflessioni a raccolta – 299

Adesso sui social comunicano proprio in tanti.
Durante il lockdown, a parte quelli che hanno deciso di abbandonare la scena (e purtroppo stanno perdendo in modo irrimediabile il contatto con i clienti a vantaggio dei competitors), per gli altri, la necessità di essere presenti e di comunicare nell’unico modo possibile con i clienti é letteralmente esplosa.

Questo ha portato alla saturazione delle piattaforme social. Le nostre timeline si sono riempite come non mai di contenuti ed é diventato sempre più difficile catturare l’attenzione. Ecco perché dico che l’attenzione é diventato il valore più importante e prezioso.

Per questo siamo chiamati ad uno sforzo maggiore per produrre contenuti di valore capaci di farsi notare, emergere e di far fermare il veloce scroll della timeline dei nostri clienti proprio sul nostro post.

Riflessioni a raccolta 295

Ecco alcuni numeri che ci indicano come sia cambiato il mondo del digitale durante il lockdown.

Sono numeri impressionanti che raccontano come l’obbligo di vivere in modalità asociale abbia cambiato i bisogni e le necessità.

Per esempio é interessante notare che gli acquisti online sono stati fatti dal 75% di persone che forse non aveva mai superato la soglia della paura delle transazioni online. Certamente non possiamo parlare ancora di cultura ma sicuramente la necessità ha imposto il superamento psicologico del primo acquisto. Probabilmente sarà più facile che si ripeterà anche in futuro quando saremo fuori dal lockdown.

Il bisogno di sentire e di vedere amici e parenti ha fatto esplodere l’uso della messaggistica, delle call di gruppo.

Il bisogno di raccontare la nuova condizione in casa ha fatto schizzare i numeri delle live su Fb e Ig. Ma anche tante live specifiche di lavoro.

Più tempo libero per molte persone ha determinato l’aumento stratosferico del tempo trascorso sui social.

Ma in questo scenario esplosivo é interessante notare come gli investimenti pubblicitari su Google e Facebook siano calati quasi del 20%. Molte aziende costrette a chiudere, non hanno investito in comunicazione. E qui sarebbe interessante capire se sia dipeso dal fatto che non fossero pronte per la vendita online o dal fatto che non hanno ritenuto opportuno essere presenti anche solo per mantenere la relazione con i clienti.

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L’unico vero antidoto al coronavirus? Limitare la sua diffusione.
Quindi stiamo a casa, leggiamo libri, vediamo la tv, guardiamo una serie, e con i social diffondiamo questo stile di vita.

Dobbiamo avere solo un po’ di pazienza e aspettare che passi questo momento difficile in serenità.

Poi torneremo a vivere come sempre liberi di socializzare.
Forse apprezzando di più quello che abbiamo.

Restiamo a casa

Riflessioni a raccolta 155

Qualsiasi attività volta a migliorare la posizione di un sito web
all’interno dei motori di ricerca e ad aumentare il traffico
proveniente da questi ultimi.


Quando tali attività riguardano i risultati organici, si parla di
Search Engine Optimization (o SEO).


Quando invece riguardano i link sponsorizzati, si parla di paid
search o keyword advertising (o SEA).

Riflessioni a raccolta ~ 96

Sui social servono relazioni forti basate su interazioni e buoni contenuti che produci. Nel network avrai persone pronte ad allearsi nella condivisione di un post, nel suggerirti opportunità, nel segnalarti professionalmente.