Riflessioni a raccolta – 376

Quello che mi ha colpito dei 6 episodi di “Lol, chi ride è fuori” è il coinvolgimento di massa.
Quasi tutti conoscono le battute ormai diventate tormentoni su qualsiasi piattaforma social.

Al di là del successo e del gradimento del programma che a me ha fatto molto ridere, facevo una riflessione. Credo che per la prima volta, un programma trasmesso su una piattaforma di web streaming a pagamento è stato visto da tantissimi, oserei dire quasi tutti. Ed è una cosa che anche solo pochi anni fa sarebbe stata impensabile.

Con le dovute proporzioni penso che così come per molti il lockdown sia stato capace di abbattere la barriera psicologica degli acquisti online, così questo programma ha attirato così tanto l’attenzione che ha avuto la forza di sfondare la barriera del pagamento di una piattaforma di web streaming.

Può essere che molti abbiamo attivato il primo mese gratuito solo per vedere Lol. Ma se fosse cosi, credo che Amazon abbia centrato in pieno il suo obiettivo.

E chi non guarda in streaming è fuori.

Riflessioni a raccolta – 299

Adesso sui social comunicano proprio in tanti.
Durante i periodi di maggiore restrizione a causa della pandemia, ci sono quelli che hanno deciso di abbandonare la scena (e purtroppo stanno perdendo in modo irrimediabile il contatto con i clienti a vantaggio dei competitors), ma ci sono tanti altri per i quali la necessità di essere presenti e di comunicare nell’unico modo possibile con i clienti é letteralmente esplosa.

Questo ha portato alla saturazione delle piattaforme social. Le nostre timeline si sono riempite come non mai di contenuti ed é diventato sempre più difficile catturare l’attenzione. Ecco perché dico che l’attenzione é diventato il valore più importante e prezioso.

Per questo siamo chiamati ad uno sforzo maggiore per produrre contenuti di valore capaci di farsi notare, emergere e di far fermare il veloce scroll della timeline dei nostri clienti proprio sul nostro post.

Se hai bisogno di una consulenza chiamami al 348 3380088.

Riflessioni a raccolta – 298

Puoi realizzare il miglior prodotto o servizio presente sul mercato ma sai raccontare la storia giusta di quello che offri? I clienti più che prodotti o servizi, ormai comprano le storie. Quelle storie che sentono più vicine e aspettano che qualcuno gliele sappia raccontare.

E tu racconti la storia di quello che offri o sei ancora fermo alla fase di realizzazione del tuo miglior prodotto ma che non comunica la sua anima profonda?

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Riflessioni a raccolta – 297

Ancora oggi mi ritrovo a scoprire che non tutti sappiano usare al meglio i social per renderli efficaci strumenti di business.

In alcuni casi, invece, verifico che il lavoro fatto é più o meno corretto perché vengono prodotti contenuti interessanti per il potenziale cliente ma poi manca la cosa più importante. La costanza.

Per avere risultati bisogna cercare di essere rilevanti ma bisogna farlo con continuità. La nostra utile presenza deve diventare familiare tanto che nello scorrere veloce del feed degli aggiornamenti, il potenziale cliente sarà portato a fermarsi sul tuo nostro post perché ha fiducia in noi e sa che troverà qualcosa di utile e rilevante.

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Riflessioni a raccolta – 296

Per te che hai una palestra, un centro fitness o una scuola di danza, ti suggerisco 6 attività da fare sui social, che non ti fanno perdere contatto con i clienti e ti aiutano a creare le condizioni migliori per la riapertura.

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Riflessioni a raccolta – 295

Ti ripropongo questa riflessione fatta esattamente un anno fa.

Ecco alcuni numeri che ci indicano come sia cambiato il mondo del digitale durante il lockdown.

Sono numeri impressionanti che raccontano come l’obbligo di vivere in modalità asociale abbia cambiato i bisogni e le necessità.

Per esempio é interessante notare che gli acquisti online sono stati fatti dal 75% di persone che forse non aveva mai superato la soglia della paura delle transazioni online. Certamente non possiamo parlare ancora di cultura ma sicuramente la necessità ha imposto il superamento psicologico del primo acquisto. Probabilmente sarà più facile che si ripeterà anche in futuro quando saremo fuori dal lockdown.

Il bisogno di sentire e di vedere amici e parenti ha fatto esplodere l’uso della messaggistica, delle call di gruppo.

Il bisogno di raccontare la nuova condizione in casa ha fatto schizzare i numeri delle live su Fb e Ig. Ma anche tante live specifiche di lavoro.

Più tempo libero per molte persone ha determinato l’aumento stratosferico del tempo trascorso sui social.

Ma in questo scenario esplosivo é interessante notare come gli investimenti pubblicitari su Google e Facebook siano calati quasi del 20%. Molte aziende costrette a chiudere, non hanno investito in comunicazione. E qui sarebbe interessante capire se sia dipeso dal fatto che non fossero pronte per la vendita online o dal fatto che non hanno ritenuto opportuno essere presenti anche solo per mantenere la relazione con i clienti.