Riflessioni a raccolta – 290

Uno dei motivi che mi bloccava nel cominciare a produrre contenuti, era il timore del giudizio. In particolare il giudizio dei colleghi che possono vantare una maggiore esperienza.

Ero bloccato dalla paura di quello che avrebbero potuto pensare o dire della mia attività di content.

Mi ha aiutato a superare l’impasse, l’idea che il mio obiettivo era quello di comunicare ai miei clienti o potenziali clienti.

Cioè io volevo dare informazioni chiare e utili a quelle persone che poi avrebbero scelto di chiedere la mia consulenza. Mentre i colleghi di certo non rientravano in questa categoria.

Riflessioni a raccolta – 289

La produzione di contenuti ha come obiettivo quello di far capire ai clienti, ma sopratutto ai potenziali clienti che devono conoscerti meglio, cosa sai fare e in che modo potresti essere utile per le loro esigenze.

Riflessioni a raccolta – 288

Negli ultimi anni sui miei canali social mi sono impegnato a:

  • lanciare messaggi utili per la comunità,
  • produrre spunti di riflessioni per generare ottimismo;
  • suggerire soluzioni nel mio ambito lavorativo;
  • raccontare fatti curiosi che mi accadono;
  • raccontare un po il mio lavoro;
  • usare un pizzico di ironia nel commentare eventi locali e nazionali.

Questo mio atteggiamento sembra ispiri positivamente alcune persone che mi seguono sui social che direttamente o indirettamente diventano per me fonte di riflessione e di ispirazione per nuove idee.

Una sorta di percorso virtuoso in cui più dai e più ricevi.

Riflessioni a raccolta – 287

Di nuovo in lockdown: disastro o opportunità?

Voglio proporti una lettura diversa del momento difficile che stiamo vivendo. Invece di abbatterci e scoraggiarci dobbiamo provare a guardare questo momento come ad una opportunità.

Questo é il momento di non farci influenzare dalle persone negative. Sono persone che non cercano una prospettiva ma si ripiegato su se stesse e non determinano il loro futuro.

Dobbiamo essere prudenti, rispettosi delle regole, perseveranti, fiduciosi e uniti nella concordia ne verremo fuori tutti.

Lo so, non è facile. È davvero pesante, ma credo che si tratti di un ultimo sforzo. Adesso vediamo la luce perché abbiamo la soluzione, il vaccino. E allora proviamo a pensare le cose in modo diverso, proviamo a cambiare prospettiva al nostro lavoro, proviamo a uscire dalle abitudini. C’è sicuramente una opportunità in attesa di essere colta.
Forza!

Santa Maria del buon consiglio a Bari

Ph Massimo Danza

La chiesa di Santa Maria del buon consiglio purtroppo fu demolita negli anni Trenta, nell’ambito di una scellerata opera di restaurazione che si proponeva di riportare alla luce il lato “romanico” della città di Bari, della ex chiesa bizantina, originariamente un edificio absidato a tre navate, rimangono oggi le colonne romane con i rispettivi capitelli in parte corinzi e il pavimento musivo a tasselli policromi. La chiesa era nota alla storiografia locale per le sue origini leggendarie: si narra infatti che sia sorta a seguito di una controversia nata fra Baresi e Bizantini culminata in un omicidio nel 946; i Baresi si opponevano alla decisione dei Bizantini di arrogarsi il diritto di accompagnare le spose all’altare. Il mal consiglio che aveva portato allo spargimento di sangue sarebbe poi sfociato nella tregua, il “buon consiglio” che dà il nome alla chiesa. La struttura dell’ex chiesa ha origini molto antiche. Rilievi effettuati negli anni Ottanta del Novecento hanno infatti rivelato che la struttura risalirebbe a un periodo tra il X e il XII secolo (probabili due fasi di costruzione). Tali ricerche archeologiche hanno portato alla luce reperti che attraversano quasi ogni epoca storica, ripercorrendo la storia della città dall’età del Bronzo al medioevo.
(fonte Around Bari)