Riflessioni a raccolta – 421

Se vuoi essere un consulente felice e di successo devi spenderti per i clienti senza avere in mente un piano di ritorno sul tempo, sulle energie e sulle risorse investite.

Un idraulico, un avvocato o un dentista guadagnano non solo in relazione alla qualità che sono in grado di garantire ma anche in base alla connessione emotiva che sanno costruire con i clienti.

E allora, se vuoi emergere rispetto alla concorrenza, non ti proporre come un prodotto, ma come una persona disinteressata al profitto immediato.

Il prodotto che acquistiamo al supermercato nasce da uno studio sui bisogni, da una ricerca di mercato e da un piano di marketing. Il consulente professionista è invece il risultato della fiducia che lo circonda, delle promesse che ha mantenuto e della connessione umana che ha saputo creare attraverso la condivisione.

Per questo è fondamentale impegnarsi per far crescere le connessioni con il tuo pubblico di riferimento. Questo atteggiamento produce la fiducia e la gratitudine di chi ti segue.

Il consiglio finale è: non proporti come a una somma di parole chiave, una bella foto profilo e una lista di traguardi raggiunti. Se fai così ci sarà sempre qualcuno che ti metterà a confronto con altri candidati o ti chiederà lo sconto.

Hai bisogno di una consulenza? Ecco il mio numero di telefono personale 348.3380088.

Pubblicato da

Massimo Danza

Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.

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