Come è facile screditare

𝐑𝐈𝐅𝐋𝐄𝐒𝐒𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐀 𝐑𝐀𝐂𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀

I nuovi media fondano il successo sulla semplificazione, sulla velocità e sulla orizzontalità. Qualsiasi persona può scrivere e relazionarsi con chiunque voglia.

Purtroppo questo é un terreno fertile nel quale fiorisce la pratica del discredito. Screditare é molto più facile che argomentare, ed é una pratica vincente soprattutto per chi non ha argomenti validi.

E se ci fai caso siamo in un tempo in cui il rancore, il livore, la paura e la rabbia inondano i social.

Perché il discredito alimenta le emozioni più forti e primordiali, riduce l’ansia che deriva dalla complessità delle argomentazioni ed è così gratificante per chi lo pratica che é portato a replicarlo all’infinito.

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Pubblicato da

Massimo Danza

Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.

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