Pensare è difficile

𝐑𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚

Ecco la frase completa: “𝑃𝑒𝑛𝑠𝑎𝑟𝑒 𝑒̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑙𝑒. 𝑃𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑐𝑎. 𝐿𝑎 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑐ℎ𝑖𝑒𝑑𝑒 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜, 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑖𝑜̀ 𝑐ℎ𝑖 𝑟𝑖𝑓𝑙𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑔𝑖𝑎̀ 𝑝𝑒𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 ℎ𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑝𝑟𝑖𝑚𝑒𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑧𝑖.”

È un invito che faccio sempre prima di tutto a me stesso.
Serve ad aiutarci a riflettere sui giudizi che le persone esprimono in merito agli altri. Stiamo parlando di tutti quei giudizi che fanno male, che annientano l’animo umano di chi li prova e provoca divisioni.

Il giudizio non è per forza negativo. Ma se espresso senza un ragionamento, senza una accurata visione, allora può diventare distruttivo per chi lo riceve.

Viviamo nell’epoca in cui tutto è sottoposto al giudizio altrui. I rapporti umani, l’amore, il vestire, il parlare, il pensare. Insomma, tutti tendono a giudicare ciò che vedono con i loro occhi. Ma spesso si tratta di una vista appannata dalla patina opaca dei pregiudizi.

E nel mio lavoro, in modo particolare, il giudizio a priori rischia di soffocare sul nascere le idee più innovative e la creatività più profonda.

Quotidianamente lotto per mantenere sempre libera la mente dai canoni, dalle abitudini, dal così si è sempre fatto. Questo approccio aiuta a giudicare meno e mi predispone allo sforzo di comprensione.

Così si spiana la strada a nuove possibili idee, a nuovi probabili scenari e a nuove strade da percorrere. E la creatività si dilata.

Riflessioni a raccolta – 277

Capita di innamorarci dell’idea brillante che abbiamo partorito e non facciamo una sufficiente analisi per verificare che la comunicazione sia realmente efficace.

Dobbiamo mettere sempre in discussione il nostro lavoro per cogliere gli eventuali aspetti negativi che non ‘vediamo’ perché accecati dalla ‘bellezza’ della nostra idea.

Un errore grave é quello di essere convinti che la comunicazione funzioni, ma nella realtà non é arrivata per nulla al nostro target, o peggio, é stata recepita in modo non corretto.