Sei inutile come una lunga serie di hashtag su Facebook

𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐩𝐨’ 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 𝐝𝐚 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐩𝐢𝐚𝐭𝐭𝐚𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 come Instagram o X (ex Twitter) per quanto riguarda l’uso degli hashtag, quindi è importante adattare la tua strategia di utilizzo degli hashtag in base alle dinamiche specifiche di Facebook. Gli hashtag su Facebook spesso vengono utilizzati in modo eccessivo o inappropriato, riducendone l’efficacia nell’aiutare a categorizzare o organizzare i contenuti.
E allora vediamo qualche suggerimento per utilizzarli in modo efficace:

✅ 𝐒𝐜𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐫𝐠𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢𝐧𝐞𝐧𝐭𝐢: Opta per hashtag che siano rilevanti al contenuto del tuo post. Ad esempio, se stai condividendo una ricetta, potresti utilizzare hashtag come #cucina, #viaggioitalia ricette, #foodporn, eccetera.

✅ 𝐄𝐕𝐈𝐓𝐀 𝐋’𝐄𝐂𝐂𝐄𝐒𝐒𝐎: Non esagerare nell’inserire troppe hashtag in un solo post. Questo risulta invadente e disturba i tuoi lettori. Cerca di limitarti a 1-3 hashtag pertinenti per ciascun post.

✅ 𝐒𝐢𝐢 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨: Utilizza hashtag specifici per raggiungere un pubblico più mirato. Ad esempio, invece di usare #viaggio generico, puoi impiegare #viaggioItalia se stai parlando di un viaggio in Italia.

✅ 𝐎𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚 𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐜𝐢𝐩𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐧𝐳𝐞: Sorveglia gli hashtag popolari e prendi parte alle conversazioni rilevanti per aumentare la visibilità del tuo contenuto. Puoi trovare le tendenze degli hashtag nella sezione “Tendenze” di Facebook.

✅ 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚 𝐠𝐥𝐢 𝐡𝐚𝐬𝐡𝐭𝐚𝐠 𝐧𝐞𝐥 𝐭𝐮𝐨 𝐭𝐞𝐬𝐭𝐨: Inserisci gli hashtag all’interno del tuo testo in modo naturale piuttosto che aggiungerli alla fine del post. Per esempio, potresti scrivere “Mi sto divertendo ad esplorare l’#Italiaquestestate!”.

✅ 𝐏𝐫𝐨𝐦𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: Incentiva i tuoi lettori a utilizzare gli stessi hashtag nei loro commenti o nelle condivisioni, in modo da aumentare la visibilità del tuo post.

𝑯𝒂𝒊 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒖𝒍𝒆𝒏𝒛𝒂? 𝑬𝒄𝒄𝒐 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒏𝒖𝒎𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒍𝒆𝒇𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂𝒍𝒆 348.3380088

Abbiamo più tempo ma lo sprechiamo

𝐑𝐢𝐟𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚

E’ incredibile come oggi possiamo accedere a una grande quantità di informazioni da un numero immenso di fonti in modo semplice ed immediato. E ci arriviamo solo in una manciata di secondi.

Ma è altrettanto incredibile come poi siamo capaci di dilapidare il tempo che risparmiamo grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie. E dove lo sprechiamo questo tempo? Proprio su piattaforme o app che sfruttano le stesse nuove tecnologie.

E allora la riflessione di oggi vuole essere un invito a me stesso e poi a te, a recuperare la consapevolezza del tempo che sciupiamo. Potrebbe diventare il punto di partenza per un uso più razionale e cosciente dei social e dei sistemi di messaggistica.

Una srl mi chiede l’amicizia su Facebook.

𝐑𝐈𝐅𝐋𝐄𝐒𝐒𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐀 𝐑𝐀𝐂𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀

Davvero ho fatto fatica a crederci. Succede ancora che possa arrivare una richiesta di amicizia da parte di un’azienda. Quello che mi ha fatto strabuzzare gli occhi è che non si tratta di una piccola attività commerciale a conduzione familiare. Qui puoi ancora aspettartelo. In questo caso stiamo parlando di un’azienda di tutto rispetto che realizza lavori impegnativi e importanti. E allora colgo l’occasione per spiegare ancora una volta la differenza tra profilo personale e pagina Facebook.

𝐏𝐫𝐨𝐟𝐢𝐥𝐨 𝐏𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞
È un account personale utilizzato da individui per connettersi con amici, familiari e colleghi. Richiede l’uso del nome reale dell’utente e di informazioni personali come data di nascita, luogo di residenza, ecc.
Gli utenti possono inviare e accettare richieste di amicizia da altre persone e condividere post con i propri amici. Il profilo personale può essere configurato con livelli di privacy per controllare chi può vedere le informazioni e i post dell’utente.

𝐏𝐚𝐠𝐢𝐧𝐚 𝐅𝐚𝐜𝐞𝐛𝐨𝐨𝐤 (𝐨 𝐅𝐚𝐧 𝐏𝐚𝐠𝐞)
È un tipo di account utilizzato da aziende, marchi, personaggi pubblici, organizzazioni no-profit e altre entità.
La pagina è creata e gestita da uno o più amministratori, ma non ha amici come i profili personali. Invece, le persone possono mettere “mi piace” o seguire la pagina. La pagina consente agli amministratori di pubblicare contenuti, come post, foto e video, che possono essere visti dai loro seguaci.
Offre strumenti analitici per monitorare le prestazioni della pagina, nonché la possibilità di creare annunci pubblicitari mirati.

Quindi un profilo personale è destinato all’uso individuale, mentre una pagina Facebook è destinata a rappresentare un’entità, come un’azienda o una celebrità, e ha funzionalità diverse e strumenti di gestione specifici per scopi promozionali e comunicativi. Meta periodicamente intercetta e chiude i profili personali che vengono utilizzati dalle aziende. Quindi si corre il grave rischio di perdere tutto il lavoro fatto e tutte le relazioni costruite.

Hai bisogno di una consulenza? Ecco il mio numero di telefono personale 348.3380088.

Riflessioni a raccolta – 386

La prima cosa che fai dopo aver creato la tua pagina business su Facebook é quella di invitare tutti gli amici e parenti. Facile immaginare la finalità di far aumentare il più velocemente possibile il numero dei fan della pagina perché non sembri ‘povera’.

Ma non consideriamo un aspetto che è molto più importante del numero. Si tratta del comportamento dell’algoritmo.

Se nella pagina quasi tutti i fan sono persone che hanno messo il like per ‘cortesia’ ma non sono interessati ai contenuti pubblicati, non avranno lo stimolo ad interagire, non metteranno like, non condivideranno e non commenteranno.

Questo verrà interpretato dall’algoritmo come un segnale chiaro di una pagina che produce contenuti poco interessanti. Quindi darà sempre meno rilevanza alle tue pubblicazioni e le mostrerà sempre meno ai fan.

Il risultato finale sarà quello di un engagement bassissimo o inesistente che annullerà tutti i tuoi sforzi di produrre un minimo di attività organica (non a pagamento) sulla tua pagina.

Hai bisogno di una consulenza? Ecco il mio numero di telefono personale 348.3380088.

Riflessioni a raccolta – 355

Lo affermo a gran voce perchè riflettevo su quello che mi è successo qualche giorno fa con un cliente che opera nel settore della carrozzeria e meccanica. Davvero una bella realtà locale. Da qualche tempo, per tutta una serie di motivi che non ti racconto per non annoiarti e perchè poco hanno a che fare con il concetto che voglio esprimere, sto producendo contenuti per la pagina Facebook e per l’account Instagram ma senza un budget per le sponsorizzate. Ovviamente, per quanto i contenuti siano interessanti, l’engagement è decisamente calato. Ho sollecitato più volte la ripresa dell’attività di ads anticipando che sarebbe accaduto il calo delle interazioni con i social.

E invece mi ritrovo con il cliente che qualche giorno fa mi ha convocato per una riflessione sull’uso dei social. Ritiene che il calo del l’engagement dipenda dai contenuti e quindi mi ritiene responsabile. Al contrario, gli ho spiegato che i contenuti in quest’ultimo periodo sono ancora più strutturati, perchè sto provando a sopperire alla mancanza di budget per le sponsorizzate. La riprova del fatto che l’attività di content marketing sia valida, sta nelle eccellenti performance della scheda di Google my business su cui veicolo lo stesso tipo di contenuti. La scheda di Google my business non necessità di budget ma ha fame di buoni contenuti che l’algoritmo di Google premia rispetto ai competitors.

La verità è che oggi non si può pensare di gestire i canali social se non esiste un budget per le ADS. Si perde solo tempo e denaro per pagare il consulente. E il rischio per il consulente è quello di essere ritenuto responsabile della scarsa efficacia dell’uso dei social. Per questo gli ho proposto 2 soluzioni. O rimette il budget per le sponsorizzate oppure interrompo la mia collaborazione. Staremo a vedere 🙂

Riflessioni a raccolta – 330

Apriamo Amazon perché abbiamo un motivo ben preciso. Stiamo cercando un prodotto da acquistare. Stiamo cercando di soddisfare un bisogno definito.

Un po’ quello che facciamo quando apriamo Google. Qui l’esigenza principale é quella di trovare un’informazione.

Invece apriamo Facebook e Instagram per passatempo, per vedere cosa hanno pubblicato le persone che seguiamo. Siamo curiosi di scoprire le novità. Non stiamo cercando nulla di preciso, anzi non sappiamo cosa troveremo.

Questa riflessione può apparire ovvia e banale ma spesso devo ricordarla ai clienti. Un’attività di content marketing non può essere fatta esclusivamente di promozioni e offerte commerciali. Il cuore dell’attività sui social é il coinvolgimento. Dobbiamo dare alle persone un buon motivo per seguirci e far prendere in considerazione ciò che offriamo attraverso contenuti interessanti, utili e di valore. E una volta intercettato l’interesse giusto si possono realizzare campagne pubblicitarie mirate.

Hai bisogno di una consulenza? Ecco il mio numero di telefono personale 348.3380088.

Riflessioni a raccolta – 230

Se vuoi fare un uso corretto ed efficace della pagina Facebook ti consiglio di non usarla come una vetrina dei tuoi prodotti.
Le persone sono bombardate di messaggi pubblicitari quindi non sono disposte a seguire la tua pagina per vedere altra pubblicità o altre promozioni. Le persone scelgono di seguirti perché cercano principalmente intrattenimento e informazione.
Quindi é fondamentale conoscere i bisogni e gli interessi della tua audience, perché devi produrre contenuti appropriati e coerenti al fine di creare una relazione efficace con i tuoi utenti.
#massimodanza #riflessioniaraccolta #bari

Riflessioni a raccolta – 229

Ma alla fine a cosa ti serve una pagina Facebook per l”azienda?

È un altro strumento per far conoscere la tua attività;

Contribuisce ad alimentare il passaparola. Il miglior suggerimento tra persone rispetto alla validità e affidabilità del tuo prodotto o servizio;

Con una adeguata strategia riesci a coinvolgere i potenziali clienti e li puoi condurre per mano nella scelta di un acquisto;

E una volta acquisito il cliente con la pagina Facebook mantieni sempre viva la relazione con lui. Questo ti consentirà di aumentare la probabilità che il cliente ripeta l’acquisto.

Riflessioni a raccolta – 211

Se vuoi provare ad umentare l’engagement su Facebook e su instagram devi creare un format grafico riconoscibile e devi evitare di usare dei link che portano all’esterno delle piattaforme. L’algoritmo penalizza molto in termini di visualizzazione tutto ciò che fa uscire dai due social. L’obiettivo è trattenere gli utenti il più possibile nelle piattaforme.