Rebranding #weareinbari

Oggi ti presento ufficialmente il lavoro di rebranding realizzato per i cari amici della community di fotografi #weareinbari. Una community che nasce con l’intento di condividere la passione per la nostra meravigliosa città e per il territorio circostante. Chi la frequenta si ritrova e condivide tutte le emozioni fotografiche nella pagina Facebook #weareinbari.

L’obiettivo del restyling del marchio é stato quello di dare un taglio con il passato per suggerire anche visivamente un profondo cambiamento ed una netta evoluzione nell’animo del gruppo di fotografi, pronto a diventare sempre più dinamico e sempre più propositivo nelle iniziative.

Graficamente si è fatto un lavoro di semplificazione del segno. Con un unico elemento grafico fatto di pieni e vuoti (tecnicamente si definisce figura-fondo) é stata disegnata in modo essenziale la sagoma di una macchina fotografica, all’interno della quale prende forma una ‘b’ minuscola le cui proporzioni ci consentono di ‘sentire’ visivamente l’obiettivo.

Il simbolo grafico é accompagnato dalla parte verbale sottostante. Il logo è realizzato con un font moderno coerente nella essenzialità e linearità delle forme con il segno grafico che sostiene.

Cromaticamente si è scelto di utilizzare solo il rosso su fondo bianco per rafforzare in modo profondo il legame con la città di Bari ma anche per aumentare la personalità del brand rispetto a tutte le altre community di fotografia di Bari.

Pubblicato da

Massimo Danza

Che fossi un creativo pubblicitario lo hanno capito subito. Nel freddo inverno del 1965 nasco con 24 giorni di ritardo. In quasi un mese tutti chiedono di me, tutti si domandano come mai, tutti mi aspettano incuriositi. Realizzo così il mio primo teaser. La grande curiosità, la voglia di conoscere e l’istinto innato di esplorare mi porta a muovere i primi passi già a 7 mesi. La comunicazione sembro averla nel sangue perchè a 10 mesi già parlo. A 7 anni mostro di saper usare l’ambient marketing, il nonconventional e il flash-mob: in piazza Duomo, a Firenze, sparo al massimo il volume della radiolina e ballo; alla fine si abbasso i pantaloni per mostrarmi come il David di Michelangelo. A 10 anni invento il mio smartphone: allargo pollice e mignolo della mano destra e telefono ai miei amici. Poi unisco il pollice con l'indice delle due mani, inquadro, scatto foto e salvo i file nella mia memoryhead. A 12 anni sono già social: quando incontro gli amici condivido le mie esperienze, le spiego in modo dettagliato come fossero foto e tutti mi dicono ’mi piace’. Poi ho studiato, ho affinato le tecniche, ho fatto esperienza e dal 1989 lavoro e continuo a scrivere storie di successo insieme alle aziende per le quali lavoro. Qualche volta ho anche la pretesa di insegnare le cose che so e di raccontare con entusiasmo la mia esperienza.

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